IN COOPERATIVA CUORE21 “PARLIAMO LA STESSA LINGUA”

IN COOPERATIVA CUORE21 “PARLIAMO LA STESSA LINGUA”
12 Luglio 2021 Cuore 21
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Durante la campagna di crowdfunding “21 Cuori in una scatola” sono nate tante bellissime situazioni, si sono strette nuove relazioni e aperti nuovi ambiti di collaborazione. La campagna peraltro ci ha aiutato a conoscerci meglio, ad avere maggiore consapevolezza di quanto realizzato fino ad oggi. 

Vorrei esporre un fatto accaduto, che ritengo esprima al meglio lo spirito, la personalità e se vogliamo la forza interiore che Cuore21, questo piccolo gruppo di educatori, genitori e volontari gemmato dall’associazione Centro21, manifesta nelle proprie attività e che ne costituisce il carattere e la personalità. 

Eravamo appena usciti dalla registrazione della trasmissione Khorakhanè, rubrica settimanale dedicata al sociale e condotta in modo impeccabile dalla giornalista Sara Bucci, realizzata nella sede di San Marino RTV. 

Lo stato d’animo si può sintetizzare con un termine: “gasatissimi”. Era emerso un quadro della Cooperativa che ci rendeva orgogliosi. Non certo per un aspetto di mera immagine ma, in particolare, per essere riusciti a esprimere i risultati di tanto lavoro realizzato attraverso i nostri ragazzi, con i collegamenti (oltre che dallo studio con Luca e Alfredo, protagonisti del video e della campagna di raccolta fondi) dall’Atelier a 21 Mani e dalla nuova sede di Club Cuore21, in cui si realizzano i laboratori di danza musica e attività motoria. 

Ne è venuto fuori uno spaccato di vita certamente uguale a tante persone: il lavoro, le relazioni, gli amori, le passioni e tanto altro. 

Romina, coordinatrice delle attività educative, si è trovata a presenziare in studio e non come di solito, a rimanere dietro le quinte. Questo le ha procurato un dispendio di energie nervose notevole ma bisogna riconoscere che se l’è cavata egregiamente davanti alle telecamere. 

Sulla via del ritorno, dopo qualche scaramuccia per essersi trovata sotto i riflettori a sua insaputa, ne è uscita una interlocuzione che vorrei condividere con tutti voi che ci seguite. 

Queste le sue parole: “Io amo questo lavoro. Sai perché ho scelto proprio la sindrome di down? Con la laurea di educatore sociale avrei potuto lavorare in tanti altri ambiti: adolescenti, anziani, nelle carceri, con le dipendenze, con stranieri, solo per citarne alcuni. Ma no io sapevo che sarebbe stata disabilità e sapevo esattamente che sarebbe stata sindrome di down e disabilità intellettiva. Sai perché??? Perché parliamo la stessa lingua!!! No finzioni, no bugie, no cattiverie, no macchinazioni, no filtri. Loro conoscono la purezza e la nobiltà d’animo più di chiunque altro. Le persone cosìddette normali non sanno manco dove stiano di casa questi valori, quindi io ho scelto loro. Poi in realtà con la nascita della cooperativa ho avuto un altro insegnamento, ho trovato nei colleghi, in voi, una squadra, un team, una famiglia altrettanto autentica e forte, e io mi sono sentita la persona più fortunata del mondo. Vengo da una famiglia umile, in cui mi hanno insegnato valori come l’onestà, lo spirito di sacrificio per il lavoro e il rispetto delle persone. Mi sono sentita spesso un pesce fuor d’acqua in un mondo che troppo spesso non mi capiva e che non parlava la mia stessa lingua, dove se non sei in un certo modo non va bene e dove se esprimi la tua emotività sei considerato instabile o debole. Io con la Coop mi sono sentita finalmente a casa, per la presenza dei ragazzi in primis ma anche per voi nel tempo. E vorrei che questo diventasse anche per le altre persone un luogo in cui uno può esprimersi per quello che è, per il suo bene e il bene dei ragazzi!  Sono consapevole che le cose nel tempo possono anche cambiare. Sono sempre stata un po’ folle e se in Cooperativa ci potrà essere futuro per me io sarò la prima a gioirne ma non dovrò mai essere da intralcio al suo sviluppo. Qualora dovesse accadere sarò la prima a farmi da parte. Gioirò lo stesso, a distanza, e sarò comunque orgogliosa perché un po’ di geni folli li avrò lasciati a tutti e anche ai ragazzi. Io desidero vivere dentro qualcosa in cui credo, finché ci sarà qualcosa in cui credere ti assicuro che combatterò come un drago. E non rimpiangerò nulla, perché ho vissuto, che per me è tutto!!! Basta ho finito.

 

La cooperativa è il frutto di anni di lavoro che ne hanno preceduto la costituzione nel 2015 da parte di figure professionali che avvertivano la necessità di consolidare ciò che era stato fatto fino ad allora dando un’anima capace di crescere, ampliando l’offerta formativa ed educativa e ricercando un rapporto stretto con le famiglie.

Ne è nato uno staff competente attento e flessibile formato da persone motivate e impegnate a pensare, costruire e dare continuità ai tanti progetti che ruotano esclusivamente intorno ai bisogni dei ragazzi con disabilità ed alle loro famiglie. Chi ci mette le mani, chi la testa, ma tutti ci mettono il cuore! Il vero motore che muove ogni cosa. Ci vuole amore, solo quello ci spinge a voler far il meglio per il bene dei ragazzi.

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